Il paese, frazione anch’esso di San Marcello Pistoiese, posto a 800 metri s.l.m., si trova sul torrente omonimo (affluente di sinistra del fiume Reno) ed è un rinomato centro turistico e di villeggiatura.
Pur senza prove concrete, si ritiene che il piccolo paese, nell’antichità, sia nato come rifugio, oppure come stazione termale. Come anche si ritiene che nelle sue vicinanze, verosimilmente nella piana fra Campo Tizzoro e Pontepetri, sia avvenuta la battaglia (detta impropriamente) di Pistoia, dove Catilina e il suo esercito vennero sconfitte dalla milizie romane.
Quel che è certo e risulta documentato è che, all’inizio del ‘600, Maresca divenne centro pre-industriale: gli Appiani, signori di Piombino e dell’Isola d’Elba, data la ricchezza di legname e di acqua, vi fecero costruire la ferriera dove il ferro estratto nelle miniere dell’Isola d’Elba veniva trasformato e forgiato in utensili, con la creazione soprattutto di attrezzi destinati all’agricoltura (zappe, vanghe, aratri etc.) e all’attività boschiva (asce, accette e soprattutto pennati). La produzione divenne di così elevata qualità da essere esportata anche nelle regioni del Nord Italia.
Fino all’inizio del secolo scorso l’economia locale si basò anche sulla pastorizia e sull’attività boschiva, così diffusa e di eccellente qualità da favorire l’immigrazione stagionale dei boscaioli locali nelle varie regioni dove scarseggiava la manodopera per il taglio dei boschi: Maremma, Umbria, Sardegna e Corsica.
Ma l’economia della valle si trasformò anche in industriale (bellica), prendendo impulso, quando vennero costruiti, all’inizio del ‘900, gli stabilimenti S.M.I. (Società Metallurgica Italiana) a Campo Tizzoro e a Limestre. Inoltre, nel periodo fra le due guerre, si sviluppò notevolmente anche l’attività turistica, tuttora fiorente.
Di notevole interesse naturalistico la Foresta del Teso, una magnifica distesa boscosa di 2000 ettari che si estende sotto le cime dell’appennino pistoiese.