Frazione del Comune di San Marcello Pistoiese, si trova a circa 820 metri s.l.m., alle pendici del monte Crocicchio. Antico borgo medievale, è oggi meta di turismo e villeggiatura estiva ed invernale.
Nel centro del paese, vi è la piazza dedicata a Francesco Ferrucci, ferito a morte nel 1530 per mano del “capitano di ventura” Fabrizio Maramaldo al termine della famosa battaglia – che ha preso il nome del paese – in cui l’esercito della Repubblica Fiorentina si scontrò contro le truppe imperiali di Carlo V d’Asburgo, composte principalmente da Lanzichenecchi e altri soldati mercenari, sotto il comando di Filiberto d’Orange.
Nella piazza, a ricordo della battaglia di Gavinana, venne posta, nel 1920, una statua equestre, opera dello scultore fiorentino Emilio Gallori; nella stessa piazza si trovano una bella fontana, con vasca circolare ed un obelisco centrale, di fattura settecentesca.
Di rilievo e da vedere anche l’antica Pieve di Santa Maria Assunta, fondata nel XI secolo (è menzionata in una bolla di Papa Innocenzo II, del 21 dicembre 1133), ampliata nel XIII secolo, e fatta oggetto di modifiche e restauri (soprattutto interni) nel XVII secolo, che la trasformarono in stile barocco. Nel 1818, venne edificato il portico della facciata e, nello stesso anno, la torre campanaria venne completamente rifatta. Restauri eseguiti fra il 1940 e il 1941 hanno riportato alla luce le antiche strutture romaniche. All’interno della chiesa, fra le varie opere, ricordiamo, oltre a due grandi pale in terracotta policroma invetriata, attribuite a Benedetto Buglioni, anche un grande organo a canne costruito da Pietro Agati nel 1776 ed in seguito ampliato. dotato di trasmissione integralmente meccanica.
A Gavinana vi è la sede del Museo Ferrucciano, dove sono raccolte armi e documenti sulla storia del Ferrucci. e, a Palazzo Achilli, troviamo la sede (e punto informativo) dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese.
Nei pressi del paese (a circa tre chilometri), a 950 metri s.l.m., in località Pian dei Termini, si trova l’osservatorio astronomico più famoso dell’Appennino Tosco-Emiliano, gestito dal Gruppo Astrofili della Montagna Pistoiese, dotato due cupole: la prima cupola è una costruzione sferica di 5 metri di diametro, ruotante a 360 gradi, ed ospita il vecchio telescopio da 40 cm di diametro in configurazione Newton-Cassegrain; la seconda cupola, invece, costruita recentemente, ha le stesse dimensioni dell’altra ed ospita il nuovo telescopio da 60 cm di diametro in configurazione Newton- Cassegrain.
Al paese di Gavinana è stata dedicata la poesia del grande poeta Vincenzo Cardarelli, “Sera di Gavinana”, che qui si riporta:
Ecco la sera e spiove
sul toscano Appennino.
Con lo scender che fa le nubi a valle,
prese a lembi qua e là
come ragne fra gli alberi intricate,
si colorano i monti di viola.
Dolce vagare allora
per chi s’affanna il giorno
ed in se stesso, incredulo, si torce.
Viene dai borghi, qui sotto, in faccende,
un vociar lieto e folto in cui si sente
il giorno che declina
e il riposo imminente.
Vi si mischia il pulsare, il batter secco
ed alto del camion sullo stradone
bianco che varca i monti.
E tutto quanto a sera,
grilli, campane, fonti,
fa concerto e preghiera,
trema nell’aria sgombra.
Ma come più rifulge,
nell’ora che non ha un’altra luce,
il manto dei tuoi fianchi ampi, Appennino.
Sui tuoi prati che salgono a gironi,
questo liquido verde, che rispunta
fra gl’inganni del sole ad ogni acquata,
al vento trascolora, e mi rapisce,
per l’inquieto cammino,
sì che teneramente fa star muta
l’anima vagabonda.