Contornata dalle montagne dell’Appennino, la frazione del Comune di Cutigliano dal nome Casotti – Ponte Sestaione, m 620 s.l.m., si allunga ai lati della Strada Statale 12 dell’Abetone e del Brennero. Il turista che proviene da Pistoia in direzione Abetone, sulla sua sinistra può ammirare e allo stesso tempo rinfrescarsi all’antica fontana Ximeniana, realizzata da Leonardo Ximenes, ingegnere idraulico e civile alla corte del Granducato di Toscana, che nella seconda metà del settecento realizzò la regia strada Pistoia-Modena.
Ponte Sestaione nel 1800 rappresentava una sosta fondamentale per i viaggiatori che, per superare il tratto di strada più ripido si fermavano ad attaccare alle loro carrozze il “trapelo”, cioè il cavallo che serviva come rinforzo per raggiungere il Valico dell’Abetone. Ancora oggi questa frazione resta un punto vitale del comune di Cutigliano, qui si trovano la Caserma dei Carabinieri, vari punti di ristoro, impianti sportivi etc.
Questa località però è ricordata anche per un triste avvenimento accaduto tra il 20 ed il 25 settembre 1944, quando le SS naziste, aiutate da uomini appartenenti alla Repubblica Sociale di Salò, presero in ostaggio diverse persone rinchiudendole all’interno di uno dei capannoni del Lanificio Tronci, in prossimità del Ponte dei Casotti. Alcuni giorni dopo il paese di Cutigliano fu evacuato, le orde naziste minarono il ponte che saltò in aria il 1° ottobre provocando il crollo del capannone al cui interno si trovavano gli ostaggi. Persero la vita Arnaldo Pesaro, Umberto Sabatini, Pietro Pistolozzi, Lido Rosati e Norge Orsini. A niente servì il pronto intervento dei soccorritori che trovarono sotto le macerie i corpi senza vita dei cinque innocenti.